sentieristica montone inLa sentieristica e l’educazione ambientale
La valle è attraversata da due sentieri di rilievo nazionale:
1) il Sentiero Italia, che nel tratto Bocca Serriola – Acquapartita corre lungo lo spartiacque superiore della valle;
2) il Percorso Francescano, che nel tratto Città di Castello – Pietralunga – Gubbio taglia a metà la valle stessa
Vi è poi il Sistema Sentieristico tracciato dalla Comunità Montana Alto Tevere Umbro in collaborazione col C.A.I., costituito da un asse longitudinale principale, l’Itinerario Naturalistico Didattico (IND) Bocca Serriola – Candeleto – Coloti, su cui si inseriscono importanti percorsi ad anello:
1) la strada romana di Castelfranco, che percorre un antico diverticulum del I sec. d.C.;
2) gli anelli del lupo, che si snodano all’interno dell’Oasi di Varrea;
3) la traccia del drago, che collega i principali monumenti della valle: la Pieve de’ Saddi e Rocca d’Aries.
Nel Comune di Pietralunga ha sede il Centro Educazione Ambientale (C.E.A.) di Candeleto, costituito da:
1) Museo Naturalistico Ornitologico;
2) Bosco Didattico e Sentiero Natura;
3) Centro Recupero Animali Selvatici ( C.R.A.S. – in via di allestimento).
Il C.E.A. di Candeleto, allestito e gestito in collaborazione dalla Comunità Montana col Corpo Forestale dello Stato, è inoltre parte di un sistema di educazione ambientale della Foresta demaniale e della Valle del Carpina, organizzato attraverso il Consorzio Altotiberino Risorse di Educazione Ambientale CARDEA, che comprende:
il Centro Escursionistico Naturalistico di Bocca Serriola;
la Fattoria didattica biologica La Cerqua e la Balucca;
l’Osservatorio astronomico di Borgo Coloti.
Da Caimorone, tenendo la sinistra si perviene rapidamente, attraverso Casaprete e Montescosso, a Pieve de’ Saddi. A questo punto si è a metà del percorso. E’ consigliabile effettuare una sosta per rifornirsi d’acqua e cogliere anche l’occasione per visitare l’antichissima struttura paleocristiana della pieve di San Crescenziano.

Si riprende a sinistra la strada imbrecciata e si scende fino a una piccola edicola votiva; da qui si sale fino a Calafuccia, massima quota del percorso (638 metri).

Attraverso boschi e coltivi si scende sino al torrente Carpina. Arrivati in località Caigisti, si gira a sinistra e si sale per circa 3 km sino al predio Caigiangi. Qui s’incontra la strada asfaltata che si percorre fino all’incrocio con la provinciale per Città di Castello. Si svolta a destra verso La Madonnuccia e dopo una discesa di circa 1 km ed una breve risalita si raggiunge Pietralunga, l’altro centro altotiberino che conserva intatto l’aspetto medioevale, con suo borgo cinto da mura, i suoi “vigoli”, la Pieve e la Rocca pentagonale longobarda (VIII sec.).